3. UNA VALLETTA… PLASMATA DAI GHIACCIAI
Figura 3: Carta geologica del Parco
Per comprendere la geologia del territorio dobbiamo compiere un salto
all’indietro nel tempo. L’area della Brianza è stata
interessata da un periodo glaciale detto di Wϋrm, in cui i ghiacciai
alpini si estesero, coprendo l’intera zona. La massima
estensione della glaciazione avvenne approssimativamente 18.000
anni fa. Durante il periodo interglaciale, iniziato circa 12500 anni
fa, le temperature si alzarono e il ghiacciaio si ritirò,
rilasciando tutti i detriti che aveva trasportato a valle. Tali
detriti, definiti “morenici”, formarono tutte le colline
che caratterizzano la zona.
L’area su cui insiste il Parco fa capo quasi per intero a
superfici dei rilievi morenici recenti, solo un piccolo lembo della
porzione più settentrionale del Parco va ad interessare
superfici su roccia (Scaglia Lombarda).
Osservando la figura 3 si può notare come la Valletta sia
racchiusa tra i cordoni morenici principali. La complessa idrografia
procede a volte secondo linee “capricciose”, tagliando
cordoni, essendo delimitata da piccoli rilievi secondari.
Tra gli elementi riconoscibili, si può notare una vasta area di
esondazione, lungo il corso della Valletta, in corrispondenza della
traccia di uno scaricatore glaciale.
In alcune zone sono riconoscibili depositi fluvioglaciali, generalmente ben classati, grossolani e permeabili
Nella zona più settentrionale è riconoscibile una area a
“scaglia lombarda”. E’ questa un’area che
presenta versanti con pendenze da elevate a estremamente elevate, con
soprassuolo a bosco di latifoglie termofile (occasionalmente mesofile)
per la prevalente esposizione a meridione, da cui dipende il frequente
utilizzo a pascolo, vigneto e frutteto, sulle superfici meno acclivi o
artificialmente terrazzate.