Descrizione: si tratta di un
toporagno di dimensioni medie (8-10 cm; 5-11 g), riconoscibile dal
Toporagno nano e dalle crocidure per la coda di lunghezza
proporzionalmente più ridotta rispetto al corpo, per il
contrasto cromatico tra il dorso bruno scuro, i fianchi bruno chiaro ed
il ventre grigiastro, nonché per le cuspidi dei denti rosse.
Habitat: predilige in maniera
evidente le formazioni boscate estese e mature, meglio se fresche ed
umide, potendosi tuttavia adattare anche a condizioni di minore
complessità strutturale. Tende invece ad evitare le aree aperte,
in particolare se soggette a monocoltura o ad avvicendamente colturale.
Riproduzione: la femmine depone
3-5 nidiate annue di 5-7 piccoli inetti, che aprono gli occhi dopo due
settimane e vengono svezzati alla terza settimana di vita.
Alimentazione: si ciba
prevalentemente di Invertebrati che vivono sulla superficie del suolo e
sotto la lettiera, ma talora anche di piccoli Vertebrati.
Curiosità: come per la
gran parte dei toporagni, la sua vita media non oltrepassa i 18 mesi.
Ciò determina un significativo turnover delle popolazioni su
scala locale.
Nel parco della Valletta: è comunemente presente nel parco; reperti ossei della specie sono stati ritrovati nelle borre di Civetta e Gufo comune.