8. GESTIRE, TUTELARE E VALORIZZARE IL PARCO
Il territorio del Parco è circondato e costellato da numerosi
agglomerati urbani e industriali, anche se nel complesso di esigue
dimensioni, che costituiscono possibili minacce e fonti di disturbo per
la vegetazione spontanea e d’interesse dei residui boscati e
delle aree umide presenti nel Parco.
Oltre ai casi di notevole gestione antropica di alcune macchie boscate
(tagli di ceduazione, sfalcio e pulitura del sottobosco, ecc...), tali
minacce possono tradursi essenzialmente in due fattori principali:
- Progressiva riduzione, frammentazione ed isolamento dei residui
boscati presenti o dei corridoi necessari per la connessione tra le
aree di pregio, con aumento dell’effetto margine e banalizzazione
della vegetazione;
- Inquinamento floristico, da parte di specie sinantropiche (specie non
autoctone, inserite nei nostri ambienti per scopi ornamentali) o
indicatrici di disturbo (ad esempio specie nitrofile in presenza di un
notevole carico di nutrienti) e da parte di specie esotiche,
prevalentemente di origine asiatica e americana, che possono
compromettere gli equilibri delle comunità di specie autoctone e
grazie alla loro invasività provocare anch’esse una
progressiva banalizzazione della vegetazione, con riduzione e scomparsa
di specie di pregio.
Un eventuale degrado della componente floristica determinerebbe
l’inevitabile degrado di tutti gli altri elementi (es. la fauna)
degli ecosistemi presenti.
Figura 10: Carta dei sentieri del Plis della Valletta; in giallo i
percorsi in progetto per disabili; in rosso il percorso 1, in verde il
percorso 2, in blu il percorso 3, in rosa i tratti proposti per il
percorso Nord-Sud. In viola sono rappresentati i punti di accesso al
Parco
AZIONI DI TUTELA E GESTIONE DEL TERRITORIO
I valori paesistici ed ambientali del Parco sono oggetto di tutela e valorizzazione da parte di tutti i comuni aderenti.
Sono da tutelare e valorizzare in particolare tutti gli elementi caratteristici del territorio della valletta quali:
- Rete sentieristica (fig.10).
- Sistemazioni del terreno (es.i terrazzamenti).
- Presenze faunistiche (tutte le specie animali selvatiche).
- Presenze floreali, in particolare le specie del sottobosco.
- Risorse idriche (sorgenti, fontanili, stagni, zone umide e corsi d’acqua).
- Risorse forestali.
- Elementi agro-ambientali (fasce boscate, siepi, filari, alberi di
valore storico paesisitico - gelsi e alberi di valore monumentale).
- Elementi di connotazione storica (manufatti storici).
- Agricoltura tradizionale compatibile.
Le aree boscate e le aree di rilevanza paesaggistica ed ecologica,
verranno inserite nelle zone di in edificabilità in fase di
predisposizione degli strumenti urbanistici comunali.
Il Parco promuove e fa realizzare opere di mitigazione naturalistica e
visiva delle strutture e infrastrutture presenti nel territorio,
promuove attività di recupero e riqualificazione di strutture
agricole dismesse, nel rispetto delle finalità della convenzione
e della tutela ambientale.
Il Parco promuove la riduzione e la limitazione dell’uso dei
mezzi motorizzati; promuove altresì l’utilizzo prioritario
di sistemi ed impianti tesi al contenimento dei consumi energetici, uso
di fonti rinnovabili ed utilizzo e riciclo delle risorse idriche.
Il Parco promuove la fruizione didattica rivolta alla conoscenza degli
elementi naturali con particolare attenzione al sistema scolastico.
Gli INTERVENTI saranno su diversi fronti:
- Riqualificazione della rete viaria interponderale:
regolarizzazione della fruizione di tratti di sentiero, adeguamento dei
percorsi per disabili, realizzazione ex-novo per alcuni tratti per
creare un’alternativa al transito promiscuo di pedoni, cicli e
auto, interventi volti a migliorare la visibilità
dell’imbocco dei sentieri attraverso la posa di segnaletica.
- Perimetrazioni e recinzioni: risistemazione dei tratti di muro a
secco rovinati, perimetrali ai sentieri e ricostruzione di tratti di
staccionata.
- Riqualificazione del paesaggio: tutela e conservazione dei terrazzamenti, esempio della tradizione agricola del passato.
- Riqualificazione del patrimonio vegetale: progressiva conversione
dei castagneti in bosco misto, più ricco in essenze tipiche del
querco-carpineto, riqualificazione delle ontanete e delle altre
formazioni igrofile attraverso il costante monitoraggio della
qualità delle acque e garantire, un afflusso costante di livelli
minimi, al fine di evitare fenomeni di interramento e prosciugamento.
- Interventi per il miglioramento del paesaggio rurale e naturale:
gestione e impianto di siepi e filari interpoderali di valore
naturalistico, riqualificazione della formazione artificiale a pino
strobo.
- Miglioramenti ambientali a fini faunistici: riqualificazione
delle zone umide al fine di preservare le popolazioni di anfibi, messa
a dimora di essenze vegetali eduli per la fauna.
- Interventi a carico del reticolo idrografico: piantumazione delle rive, azioni volte alla riduzione dei fenomeni di erosione.